Lotta Europea

Lotta Europea

lunedì 30 aprile 2012




Poet, Gaeilgeoir, Revolutionary, IRA Volunteer

Bobby Sands martire d'Europa

a trentuno anni dal suo sacrificio



Venerdì 4 maggio - dalle 19:30

Fortezza Europa Pub

viale Tor di Quinto 57/b



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venerdì 27 aprile 2012

La situazione nel Pacifico, snodo fondamentale per i traffici petroliferi, sta diventando sempre più instabile e nella secca a sud della Cina, vicino all'isola di Luzon, nelle Filippine, soffia un vento di guerra. Scrive il quotidiano cinese Global Times che "è preciso dovere della Cina rafforzare il potere di deterrenza nel Mar cinese meridionale, difendendo i propri diritti con dimostrazioni di forza” e, ancora, che “un conflitto armato è ancora possibile”.Frasi che pesano come macigni, arrivate a seguito di un lungo periodo di incidenti diplomatici e scaramucce tra Cina e Filippine: l'episodio più importante, la settimana scorsa, ha visto l'intervento di due portaerei cinesi per trarre in salvo i membri di due pescherecci di connazionali, passibili di arresto secondo Manila, che aveva già inviato una nave da guerra a compiere l'azione. Da quel momento, il tratto di mare conteso, intorno all'arcipelago noto come Scarborough Shoal oppure come Huangyan a seconda della lingua parlata, filippino o cinese, è presidiato tanto dalle pattuglie navali cinesi quanto dalla guardia costiera filippina.Il soprannome di "secondo Golfo Persico", dovuto alla ricchezza di petrolio e gas naturale, spiega bene l'importanza di queste piccole isole inesplorate e sconosciute ai più. A contendersi il controllo della zona, oltre alla Cina e alle Filippine, ci sono anche la Malesia, Taiwan, il Brunei, il Vietnam e gli immancabili Stati Uniti, corsi in aiuto di Manila con almeno 4500 soldati impegnati in esercitazioni militari (denominate Balikatan) congiunte con l'esercito filippino. La risposta di Pechino non è tardata: il Ministro della Difesa ha, infatti, accusato l'ingerenza della Casa Bianca e la sua "mentalità da guerra fredda".Una guerra fredda che, possiamo profetizzarlo, non diventerà mai "calda" e non sfocerà mai in una gueera aperta: troppi gli interessi comuni e i legami che accomunano i due Paesi più di quanto singole questioni contingenti li dividano.

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venerdì 20 aprile 2012



"Tu regere imperio populos, Romane, memento:
hae tibi erunt artes, pacisque imponere morem,parcere subiectis et debellare superbos."

Venerdì 20 aprile 2012 h 20.30

FORTEZZA EUROPA pub - Viale di Tor di Quinto 57/b - Roma



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Sempre più ostica la strada che porterà alla costruzione del gasdotto che dovrebbe presto portare il greggio iraniano al Pakistan: un gasdotto da1,5 miliardi di euro, lungo oltre 2 mila chilometri dai giacimenti di South Pars (nel Golfo Persico) alla provinciana pachistana del Baluchistan (nel sudovest del Paese) a Karachi, capitale economica del Pakistan. Inizialmente il progetto prevedeva il prolungamento della conduttura fino all'India (da qui il nome "gasdotto della Pace", a sancire un riavvicinamento tra le storiche avversarie India e Pakistan), ma le pressioni statunitensi, concretizzare tramite l'offerta di un sostegno nello sviluppo del programma nucleare civile (poi bloccato perché utilizzato per scopi militari), hanno fatto saltare il tavolo delle trattative.

Gli interessi contrari alla costruzione di tale gasdotto fanno aumentare i sospetti di un intervento dei servizi segreti statunitensi e indiani (ma anche inglesi ed israeliani) nel sostegno e nell'armamemto dei movimenti separatisti del Baluchistan, in funzione anti-Islamabad ed anti-Teheran. Ma a rovinare i piani occidentali è aarrivata la Cina, che si è proposta per sostituire l'India come meta finale del gasdotto, entrando, anche finanziariamente, nel progetto.
Si prevedono grandi attentati nella regione...
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sabato 14 aprile 2012

"La Cina sta tessendo alleanze in funzione di una collocazione strategica in vista della fine dell'era Castro a Cuba, con la quale ha forti legami strategici": è quanto riporta il New York Times facendo riferimento a un cablogramma americano del 2003 reso pubblico da Wikileaks.
Ora che sono passati 9 anni da quel documento è possibile verificare quanto scritto. Anni fa Hugo Chavez ha permesso che imprese cinesi ricercassero petrolio nel territorio venezuelano così come un accordo con Cuba aveva permesso a Pechino di sfruttare un giacimento nei mari dello stetto della Florida. Le mire cinesi sulle isole caraibiche nel frattempo non si sono spente, ma, al contrario, si sono concretizzate in vari modi: stadi a Nassau (Bahamas) e a Dominica (Porto Rico), ospedali a Antigua e Barbudal, la residenza ufficiale del Primo Ministro a Trinidad e Tobago, un megaresort a Baha Mar, tutti regalati e tutti made in China. Investimenti costati parecchie centinaia di milioni di dollari, realizzati in isole e stati che si trovano giusto a un'ora di volo dalle coste degli Stati Uniti e da sempre sotto la loro influenza.
Come la prenderà ora lo Zio Sam?
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martedì 10 aprile 2012

Continua il processo di delegittimazione del potere di Assad, da parte della Turchia. Il premier turco Erdogan senza mezzi termini ha infatti dichiarato che la Siria rappresenta un vero e proprio pericolo. Il motivo? Sembrerebbe, ma non è affatto provato, che Damasco sia il maggior finanziatore del Pkk, il movimento armato curdo che nelle ultime settimane si è reso protagonista dell'uccisione di 6 poliziotti turchi. Assumendo a verità assoluta questa possibilità, la Turchia non si è limitata a richiamare in patria il proprio ambasciatore a Damasco, ma è arrivata addirittura a criticare apertamente il piano di pace Annan presentato all'Onu dalla Russia e che oggi dovrebbe entrare in esecuzione. Nel testo presentato da Medved, si ritiene giustificabile la risposta del governo di Damasco agli attacchi dell'esercito libero siriano e si dichiara che sarà possibile fermare la guerra civile solo se gli stati occidentali cessano di rifornire e addestrare i ribelli siriani. L'ennesima mossa della Turchia, che ha mostrato i propri intenti umanitari nell'allestire campi profughi per accogliere gli esuli siriani ma allo stesso tempo finanzia l'esercito libero siriano, permette ai ribelli di incontrarsi nel suo paese e ospiterà ad Instanbul il secondo vertice degli "amici della Siria". Read More

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