Lotta Europea

Lotta Europea

martedì 15 marzo 2011

17 marzo 1861: il popolo contro la nazione

Lotta Europea / / 0
17 marzo 1861: Vittorio Emanuele II è proclamato Re d’Italia. È l’ultimo atto di una storia secolare, iniziata nel 1789: la resistenza delle masse controrivoluzionarie alle “magnifiche sorti e progressive” che, con la Rivoluzione Francese, avevano fatto irruzione nel loro orizzonte. Una lotta tra due visioni del mondo inconciliabili. Una storia ricca di avvenimenti, azioni, persone e idee: i Vandeani del 1793 e del 1832, i Lazzari napoletani, la Brigata Estense, i Barbacani pontifici, i briganti meridionali, gli ufficiali europei che guidarono le sollevazioni antiunitarie.
La storiografia ufficiale (che nel migliore dei casi ricorda questi avvenimenti en passant, come episodi di vana resistenza di gente fuori dalla storia, consegnata ad un mondo scomparso) non può nascondere la reazione popolare alla Rivoluzione e al Risorgimento. Una reazione popolare che fu opposizione militare e civile contro gli uomini e le idee che tendevano alla distruzione della fede cattolica. Una reazione popolare che fu profondo senso di fedeltà dinastica ai re legittimi che, soli, garantivano l’indipendenza e gli assetti della comunità organica naturale. Una reazione popolare che fu argine al liberalismo economico che, arricchendo la borghesia, avrebbe gettato le classi deboli nella vera miseria (“chi tiene pane e vinu ‘a da ess’ giacubbinu”).
La rivolta antiunitaria delle popolazioni meridionali impegnò nella repressione un esercito di circa 120mila uomini, tenendolo, spesso, in scacco. Perché i pontefici o i Borboni, campioni (secondo la vulgata) di malgoverno, di assolutismo, di soprusi e di oppressioni, non conobbero mai una sollevazione ed una ribellione così forte e di tale lunga durata? Perché Mazzini o Pisacane non attrassero e non ebbero dalla loro le popolazioni contadine del Sud? Perché queste insorsero spontaneamente e con veemenza contro quella stessa classe dirigente che diceva di combattere in suo nome? Il popolo non seguì i principi di purificazione scritti sulle bandiere dell’esercito piemontese, aveva nella mente e nel cuore idee di Libertà diverse: non le astrattezze illuministiche, ma realtà concrete. Non l’astratta nazione, ma la concreta comunità. Come aveva scritto anni prima Monsieur de Charette, uno dei capi vandeani, “la nostra patria per noi sono i nostri villaggi, i nostri altari, le nostre tombe, tutto ciò che i nostri padri hanno amato prima di noi. La nostra Patria è la nostra fede, la nostra terra. Ma la loro patria che cos’è per loro? Loro l’hanno nel cervello, noi la sentiamo sotto i nostri piedi”.
L’intera vicenda degli Stati pre-unitari, delle loro Armate della Santa Fede, delle Vandee, delle Gaeta, dei briganti e delle Real Brigate è una delle ultime espressioni di una contrapposizione frontale all’aggressività della modernità, letta come incarnazione dell’ideologia borghese, illuminista e razionalista, divenuta territorio occupato dal nichilismo, dove ogni contatto con l’assoluto diviene impossibile.

Lotta Europea


Lotta Europea, il giornale di resistenza al nuovo ordine mondiale. Geopolitica, economia, giustizia sociale, storia e tradizione. Aggiornamenti settimanali.

0 commenti:

© 2014 Lotta Europea | Distributed By My Blogger Themes | Designed By Bloggertheme9